Morbo di Dupuytren

Morbo di Dupuytren, sintomi e cure


La contrattura di Dupuytren è una condizione patologica ad eziologia sconosciuta chiamata anche morbo di Dupuytren, nella quale la fascia palmare si ispessisce e si retrae; in questo modo questo tessuto si accorcia, impedendo progressivamente l’estensione completa delle dita.

Questa malattia solo di rado è dolorosa; una condizione simile può presentarsi anche nella pianta del piede, ma non interessa mai altri distretti corporei. E’ importante sottolineare che questa malattia non è una forma tumorale, non interessa i tendini delle dita e non è possibile prevedere con certezza il suo decorso e la risposta al trattamento.

Cause

1.     Predisposizione genetica
- Si verifica all’interno di una stessa famiglia
- E’ più frequente nelle persone di origine anglo-sassone
- E’ molto frequente in Australia, con un’incidenza del 7% nella popolazione di età superiore a 70 anni

2.      Altri fattori
- Diabete
- Alcolismo
- Fumo
- Epilessia
- Alcuni farmaci
- Ipercolesterolemia

Il lavoro generalmente non viene considerato come causa predisponente

Indicazioni per il trattamento e cure
Il trattamento non è consigliato fino a quando la contrattura non produce una certa limitazione del movimento delle dita, facilmente individuabile con il “test del tavolo”. Se si può appoggiare completamente il palmo della mano e le dita sul tavolo, il test è da considerarsi negativo, e non c’è indicazione all’intervento chirurgico. In caso contrario, il test è positivo e può essere opportuno ricorrere all’intervento chirurgico.

Se si è affetti da questa patologia, bisognerebbe controllarne l’evoluzione con questo semplice e riproducibile test, anche a casa. La progressione del morbo di Dupuytren non è facilmente preventivabile.

Talvolta, i noduli palmari sono dolorosi; in questi casi, un ciclo di infiltrazioni con cortisone può alleviare il dolore per un periodo di circa 2-3 mesi.

Trattamento chirurgico
Il trattamento chirurgico consiste nell’asportazione del tessuto fibroso in eccesso. Circa il 10% dei pazienti non ha un buon risultato con questo tipo di intervento; per questo motivo, la decisione di intervenire chirurgicamente non deve essere presa alla leggera.

Le complicanze più frequenti sono:

1. Lesioni nervose
Può capitare che il tessuto fibroso di Dupuytren avvolga i nervi; per questo motivo bisogna prestare attenzione a separare con perizia il tessuto fibroso dai nervi.
Talvolta può avvenire una certa perdita di sensibilità a carico di alcune dita; solitamente questa condizione è passeggera e reversibile

2. Parziale risoluzione del problema
Quanto più il dito è flesso al momento dell’intervento, tanto più sarà difficile asportare completamente il tessuto fibroso in eccesso, riportando il dito all’estensione completa. Questo vale in particolar modo per l’articolazione interfalangea prossimale del dito. Per la buona riuscita dell’intervento, tuttavia, è molto più importante riuscire a far fare il pugno al paziente, piuttosto che ottenere l’estensione completa del dito. Talvolta si preferisce lasciare in sede una piccola parte di tessuto fibroso in eccesso, piuttosto che rischiare di allungare esageratamente l’incisione. Se la contrattura è di vecchia data, l’articolazione stessa potrebbe essere diventata rigida, al punto da rendersi necessario un altro atto chirurgico sull’articolazione. Talvolta, dopo l’intervento, bisogna fissare l’articolazione in estensione con due fili metallici per un breve periodo di tempo, in modo da mantenere estesa l’articolazione.

3. Problemi nella guarigione della ferita
Per poter rimuovere completamente il tessuto fibroso in eccesso, bisogna assottigliare notevolmente la cute; per questo motivo, talvolta un piccolo lembo cutaneo va in necrosi. Potrebbe risultare impossibile estendere completamente il dito, poiché il fascio pascolo-nervoso potrebbe essersi accorciato; se si estende il dito completamente, c’è il rischio di escludere la circolazione. In questo caso, bisogna lasciare il dito leggermente flesso, cercando di ottenere l’estensione completa con la fisiochinesiterapia.

4. Rigidità
Dopo l’intervento chirurgico, può essere necessario un periodo di fisiochinesiterapia per recuperare la flessibilità del dito. Nel 10% dei casi, la mano tende a diventare rigida e gonfia, al punto che possono servire alcuni mesi di riabilitazione per recuperare la flessione completa delle dita.

5. Recidiva del morbo di Dupuytren
Per quanto l’intervento chirurgico possa rimuovere completamente il tessuto fibroso in eccesso, in alcuni pazienti questo morbo può recidivare nella medesima zona della mano. Questo è particolarmente vero per quelle persone che hanno avuto un esordio molto rapido della malattia. Se i morbo di Dupuytren recidiva, si può intervenire nuovamente asportando il tessuto fibroso oppure asportando anche la cute, per poi sostituirla con un innesto.

Per tutti questi motivi, consigliamo l’intervento chirurgico solo quando i benefici superano i rischi legati all’intervento.