DOTT. ALESSANDRO GILDONE - SPECIALISTA IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
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protesi di spalla

In caso di grave danno dell’articolazione della spalla si può ricorrere all’intervento di sostituzione, cioè la protesi totale di spalla. Ecco alcune informazioni utili prima di sottoporsi all’intervento.

La spalla

La spalla è quell’articolazione che collega il braccio al resto del corpo. L’osso del braccio si chiama omero e termina con una parte di sfera che si articola con la parte concava della scapola (Fig.1).

Questa articolazione, molto instabile, è tenuta insieme anche da legamenti e muscoli; i legamenti collegano le ossa tra di loro, mentre i tendini collegano i muscoli alle ossa. Uno strato di cartilagine riveste le due ossa a livello dell’articolazione, separandole, in modo che non sfreghino l’una contro l’altra.
Questa articolazione è molto mobile, e permette ampi movimenti del braccio su tutti i piani.

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Fig.1: anatomia della spalla
Quando sostituirla con una protesi

Diventa necessario sostituire questa articolazione con una protesi quando il dolore è tale o la deformità così avanzata da impedire il normale movimento del braccio. Per esempio in caso di:
  • Grave frattura

  • Grave artrosi

  • Grave lesione della cuffia dei rotatori

All’inizio si cerca di trattare questo problema in maniera non invasiva, cioè ricorrendo all’utilizzo di farmaci o fisioterapia, ma se questo trattamento diventa inefficace allora bisognerà ricorrere all’intervento chirurgico.
La protesi totale di spalla è un intervento meno frequente rispetto alla protesi di anca o ginocchio, tuttavia in Italia si eseguono circa 10000 interventi all’anno di questo tipo

L'intervento chirurgico

Il chirurgo ortopedico sostituirà l’articolazione danneggiata con una protesi in materiale metallico e plastica. Questo è un intervento piuttosto invasivo, che necessita di un ricovero di circa 4 giorni; anche il recupero sarà piuttosto lungo, dovendo eseguire fisioterapia per diverse settimane.
Esistono tre differenti tipi di protesi di spalla (Fig.2):
Protesi totale: L’intervento più frequente, in cui si sostituisce la emisfera dell’omero con una emisfera di metallo, mentre la cavità che lo accoglie viene sostituita da una protesi di metallo e plastica.
Protesi parziale: Viene sostituita solo la parte sferica, non quella concava
Protesi inversa: Di utilizzo sempre maggiore, è indicata per pazienti che hanno una grave usura dei tendini della cuffia dei rotatori. In questo intervento si invertono le superfici articolari: l’emisfera metallica viene messa al posto della parte concava, mentre la parte concava viene messa al posto della emisfera.

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Fig.2: differenze tra protesi totale e protesi inversa
La preparazione all'intervento

Prima dell’intervento sarà necessario eseguire delle radiografie o altre indagini radiologiche, in modo da rendersi conto il più possibile del tipo di danno che si dovrà affrontare durante l’operazione.
Prima dell’intervento bisognerà comunicare al Medico quali farmaci si assumono, con particolare riguardo agli anticoagulanti. É anche importante comunicare se ci sono stati pregressi episodi di infezioni, sanguinamento o trombosi venose.
É inoltre importante smettere di fumare in preparazione all’intervento, perché si è visto che il fumo aumenta il rischio delle complicanze dovute all’intervento, che dura circa 90 minuti.

Dopo l'intervento

Mediamente la degenza ospedaliera è di circa 4 giorni . La spalla nei primi giorni tenderà a gonfiarsi e farà male, pertanto sarà necessario assumere dei farmaci a casa; anche gli impacchi di ghiaccio possono aiutare a ridurre il dolore ed il gonfiore.
Per le prime 3 settimane bisognerà indossare un tutore reggibraccio che impedisca alcuni movimenti, ma già dai primi giorni dopo l’intervento è consigliato eseguire una fisioterapia che inizi a mettere in movimento il braccio, che andrà eseguita anche presso il domicilio. Gli esercizi di riabilitazione miglioreranno gradualmente la flessibilità ed il movimento della spalla, ma non bisogna avere troppa fretta! Potranno essere necessarie anche 4 settimane prima di sollevare qualcosa più pesante di un bicchiere d’acqua, e 6 settimane o più prima di poter guidare.

Le complicanze

La maggior parte delle persone ottiene ottimi risultati dopo questo tipo di intervento, soprattutto per quanto riguarda le normali attività quotidiane. Tuttavia, come per ogni intervento chirurgico, anche in questo caso esistono delle complicanze, tra cui:
Infezione o sanguinamento: Per questo motivo vengono dati antibiotici prima e dopo l’intervento
Lussazione: Si ha quando la sfera fuoriesce dalla sua cavità
Possibili danni temporanei ai nervi circostanti l’articolazione della spalla: In linea di massima recuperano nell’arco di alcuni mesi
Mobilizzazione della protesi: Dopo diversi anni può avvenire lo scollamento della protesi dall’osso, per cui si rende necessario un nuovo intervento chirurgico

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