DOTT. ALESSANDRO GILDONE - SPECIALISTA IN ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA
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Artroscopia

In cosa consiste l’artroscopia?

L’artroscopia è la visualizzazione della cavità articolare mediante una piccola videocamera. L’immagine viene proiettata ingrandita su un monitor grazie ad un cavo a fibre ottiche. Le moderne tecniche permettono al chirurgo di osservare tutte le strutture interne del ginocchio, senza doverlo aprire. Nonostante l’esiguità delle incisioni chirurgiche, con questa tecnica è possibile trattare svariate patologie.

Di solito, l’intervento in artroscopia non necessita di un ricovero ospedaliero.

Indicazioni

Le lesioni meniscali rappresentano la patologia più frequente. I menischi, tra le varie funzioni, agiscono all’interno del ginocchio come “ammortizzatori”. La parte lesionata del menisco può essere fonte di dolore e può causare dei danni cartilaginei all’interno del ginocchio. Tanto maggiore è la quantità di menisco asportata, quanto più alto sarà il rischio di sviluppare artrosi a lungo termine. Talvolta, in base al tipo di lesione, è possibile suturare il menisco, con ovvi vantaggi per la cartilagine articolare. In questo caso può rendersi necessaria un’incisione più lunga. Anche i tempi di recupero si allungano (fino a 6 mesi per un recupero completo), e può rendersi necessario un tutore. Il menisco gioca un ruolo molto importante all’interno dell’articolazione e, per questo motivo, cerchiamo di asportarne il meno possibile.

La cartilagine articolare è quel rivestimento liscio che ricopre la parte articolare dell’osso. Grazie ad essa, le due ossa possono muoversi liberamente tra loro senza esercitare attrito o dolore. Se questa superficie diventa irregolare, può causare dolore e tumefazione. L’artroscopia può rallentare questo processo, ma è meno efficace nell’alleviare il dolore rispetto alle patologie meniscali. Un’artroscopia non potrà mai curare l’artrosi e quindi il recupero non può essere completo.

I corpi mobili sono frammenti di cartilagine o osso fluttuanti all’interno dell’articolazione. Le cause sono molteplici e la rimozione avviene tranquillamente per via artroscopica. Il problema nell’immediato si risolve, ma la zona da cui si è staccato il frammento continua ad essere fonte di disturbi.

Diagnosi di lesioni legamentose. In artroscopia si possono valutare perfettamente i legamenti presenti all’interno del ginocchio; grazie a questa tecnica è anche possibile eseguire le ricostruzioni di tali legamenti.

Il dolore rotuleo viene inizialmente trattato da un fisioterapista; solo in caso di insuccesso di questa terapia conservativa si può ricorrere ad intervento chirurgico.

In caso di artrosi l’artroscopia aiuta ad alleviare i sintomi solo parzialmente. Risulta più utile in caso di impedimenti meccanici (per esempio un blocco dell’articolazione, una sensazione di scatto all’interno del ginocchio). In questi casi l’artroscopia può alleviare il dolore per un certo periodo di tempo, ma la soluzione definitiva è rappresentata dalla sostituzione protesica.

 
Complicanze

Le complicanze in seguito all’artroscopia di ginocchio non sono frequenti, ma possono capitare. L’incidenza di complicanze varia dall’1.5 al 2% dei casi. La complicanza più frequente è l’emartrosi (cioè il sanguinamento all’interno dell’articolazione). L’infezione è molto rara, e si verifica in circa 1 artroscopia su 500. Anche le lesioni vascolari e nervose sono molto rare, ma possono capitare.

 
Risultati

I risultati di questa procedura dipendono dalla patologia. In caso di lesione meniscale senza danni aggiuntivi, i risultati sono molto buoni (bisogna tuttavia ricordare che ci sarà una certa predisposizione a sviluppare l’artrosi).

I pazienti con un danno della cartilagine articolare continueranno ad avere gli stessi sintomi, a causa della natura stessa della patologia. Nei pazienti con artrosi è molto difficile riuscire ad eliminare i sintomi con l’artroscopia; in questi casi, infatti, l’artroscopia dà dei benefici in caso di rottura del menisco o di corpo mobile, ma non è in grado di influenzare positivamente la progressione della malattia.

 
Preparazione all’intervento

Fisioterapia

Prima dell’intervento può essere utile eseguire esercizi di rinforzo del muscolo quadricipite ed è molto importante eseguire questi esercizi anche nel post-operatorio. Se si eseguono questi esercizi fino al punto di lieve dolore, è molto difficile che si possa danneggiare il proprio ginocchio

Anamnesi e terapia

Durante la visita di pre-ospedalizzazione, vengono fatte domande relative alla storia clinica (anamnesi), all’assunzione di farmaci ed alla presenza o meno di allergie.

E’ per noi utile che il paziente porti con sé una lista delle medicine assunte e delle eventuali allergie, che verrà consegnata all’anestesista prima dell’intervento.

Sarebbe opportuno sospendere i farmaci anti-infiammatori quali l’Aspirina, l’Orudis, il Feldene, il Voltaren ed il Naprosyn 10 giorni prima dell’intervento, poiché possono aumentare il normale sanguinamento.

 
L’intervento chirurgico

Il/la paziente viene contattato/a dal Servizio di Day Surgery per eseguire la visita di preospedalizzazione, comprendente gli esami preoperatori di routine, l’ECG e la visita anestesiologica. L’artroscopia del ginocchio viene eseguita in regime di Day Surgery, ovvero senza degenza ospedaliera. L’ingresso avviene al mattino e la dimissione nel pomeriggio, se non vi sono complicanze. All’anestesista bisogna riferire di eventuali allergie a farmaci o di eventuali problemi con anestesie precedenti; al medico si possono fare domande circa il tipo di anestesia che verrà utilizzata, i suoi effetti collaterali e le complicanze.

L’artroscopia viene solitamente eseguita in anestesia spinale, cioè il paziente rimane sveglio ma le sue gambe sono entrambe addormentate. L’effetto di questa anestesia termina circa 3 ore dopo l’intervento.

 
Dopo l’intervento

Dopo l’intervento bisogna rimanere a riposo per alcuni giorni, camminando con 2 stampelle con carico sfiorante sull’arto operato per circa 1 settimana. Nei primi giorni dopo l’intervento bisogna evitare di flettere eccessivamente il ginocchio e di rimanere troppo tempo in piedi; bisogna mantenere elevata la gamba per il maggior tempo possibile.

Dopo l’intervento è normale che il ginocchio si gonfi un po’ e presenti qualche ecchimosi.

 
Visite post-operatorie

Le medicazioni dopo l’intervento possono essere fatte dal medico Curante, così come la desuturazione, dopo circa 10 giorni dall’intervento. Solitamente la visita di controllo viene fissata dopo circa 1 mese dall’intervento.

 
Ritorno alla guida

Ovviamente non è possibile tornare a casa autonomamente il giorno stesso dell’intervento; bisogna quindi provvedere al trasporto, con mezzi propri o con l’ambulanza.

Si può tornare a guidare solo quando ci si sente perfettamente a proprio agio con il ginocchio e non si hanno impedimenti con le manovre da eseguire in macchina.

Consigliamo di non fare lunghi percorsi in macchina o in aereo per 6 settimane, in quanto questi lunghi viaggi aumentano il rischio di sviluppare una trombosi.

 
Ritorno al lavoro

Si può ritornare a lavorare non appena il ginocchio migliora al punto da permettere le maggiori attività lavorative; pertanto, è intuitivo che questo dipende dal tipo di mansione svolta. Questo non vuol dire che il ginocchio sia perfettamente guarito; infatti, potrebbe persistere un certo grado di fastidio, soprattutto vicino alle incisioni chirurgiche, anche per alcune settimane.

 
Recupero

Si può parlare di completo recupero quando si sarà ridotto il gonfiore ed il dolore e si saranno rinforzati i muscoli dell’arto.

Riduzione del dolore

Il dolore post-operatorio nel ginocchio dipende principalmente dal voler utilizzare precocemente l’arto senza prima aver recuperato completamente il tono muscolare. Anche il gonfiore eccessivo può essere responsabile del dolore.

Riduzione del gonfiore

Dopo l’intervento bisogna mantenere sollevato l’arto il più possibile, applicando una borsa del ghiaccio per 30 minuti per almeno 2-3 volte al giorno, in modo da ridurre il gonfiore ed il dolore; anche i farmaci anti-infiammatori possono ridurre il gonfiore. La borsa del ghiaccio deve essere posizionata sopra al bendaggio o, in alternativa, sulla cute, preoccupandosi sempre di interporre un panno, al fine di non provocare bruciature da ghiaccio.

Esercizi di rinforzo del quadricipite

Il rinforzo del quadricipite è molto importante per recuperare la funzionalità del ginocchio. Per questo motivo consigliamo di eseguire un ciclo di fisiochinesiterapia in un centro specializzato, a partire dalla prima settimana dopo l’intervento. E’ molto importante sottolineare che la singola seduta quotidiana di 1 ora non aiuterà a risolvere i problemi legati all’intervento chirurgico; il paziente deve apprendere gli esercizi ed eseguirli con continuità presso il domicilio, anche per alcune settimane dopo l’intervento.

 
Riassunto

L’artroscopia del ginocchio è una procedura sicura ed efficace, i cui risultati sono, per alcuni tipi di patologia, anche migliori rispetto alla chirurgia “a cielo aperto”

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